La casa colonica, in stile toscano, è menzionata già nelle carte del Catasto Leopoldino: è quindi probabile che il primo nucleo dell'attuale abitazione risalga a quell'epoca e, a conferma di ciò, c'è stato il ritrovamento nella zona di alcune monete risalenti ai primi anni del 1800.
Con la crescente necessità della forza lavoro, la casa fu ampliata e in questa ristrutturazione, risalente all'anno 1908 (anno impresso sulla volta del soffitto della stalla), vennero inglobati all'interno della casa il pozzo per la raccolta delle acque e il forno.
Abitata da una famiglia contadina che si occupava della lavorazione dei terreni circostanti e dell'allevamento degli animali, venne colpita da una granata sparata dalla zona dell'Abbazia di Monte Oliveto Maggiore (distante 20 Km) durante il secondo conflitto mondiale.
La struttura subì innumerevoli danni e sono ancora visibili i segni della ricostruzione di una porzione di parete portante lato sud.
Dopo quell'evento la casa non fu più abitata e la famiglia di contadini si trasferì in un fabbricato limitrofo, lasciando solamente gli animali a occupare il pian terreno dell'immobile.
Destinazione che ha mantenuto anche quando, agli inizi degli anni Settanta, mio nonno, già proprietario di altri appezzamenti di terreno acquistati una decina di anni prima, decise di ampliare le sue proprietà, annettendo anche Montecaci con i suoi 45 ettari di terreno.
Nell'anno 1997, a seguito di alcune divisioni aziendali, la casa di Montecaci è passata a mia mamma e così a me che, nel 1998, ho deciso di investire nel fabbricato al fine di creare una struttura ricettiva, creando inoltre un'azienda agricola atta alla produzione cerealicola e alla coltivazione dell'olivo, con conseguente produzione olearia.
Le opere di ristrutturazione, ultimate nel 2001, sono state eseguite mantenendo le caratteristiche strutturali originali.